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Vent'anni di scoutismo in città
Gruppo Sondrio 1°Cortesia di Centro Valle - Sabato 11 Giugno 2016

Tutti in cerchio, seduti uno di fronte all'altro, per intonare canti e ascoltare le esperienze degli scout di tutte le età. Il momento più importante della festa per i vent'anni del gruppo scout di Sondrio è stato proprio questo, il confronto tra generazioni.



All'oratorio San Rocco in tanti hanno partecipato alla serata d'incontro di sabato. Il giorno dopo una delegazione di "lupi", "castori", "lontre", "aquile", "noviziato" e "fuoco", solo alcuni dei variopinti nomi delle molte squadriglie presenti nel Sondriese, hanno incontrato la cittadinanza allestendo una mostra in piazza Campello. I ragazzi hanno raccontato in cosa consiste essere scout attraverso la costruzione di un'impalcatura tipica, composta solo di travi e corde, alcune dimostrazioni pratiche sulla realizzazione di nodi e cantando  alcuni tra i più popolari inni del loro repertorio. Ai visitatori era offerta anche la possibilità di approfondire meglio gli  eventi che hanno caratterizzato i vent'anni del gruppo di Sondrio.Una storia iniziata nel 1967 e  continuata a singhiozzo prima di incontrare una certa continuità a partire dei primi Anni Novanta. Nel periodi di incertezza gli esponenti dello scoutismo nel capoluogo dovevano appoggiarsi al gruppo di Morbegno. Poi la svolta il 7 ottobre 1995 quando fu istituito il gruppo della città del Mallero e i giovani esploratori poterono indossare per la prima volta il caratteristico fazzoletto blu con strisce verdi. «Fu un’emozione molto forte per noi», ha commentato orgoglioso Andrea Pagetti spiegando come lui fu tra i primi sondriesi nel 1990 che si recavano nella città del Bitto per far parte del gruppo morbegnese. Nel 1997 fu anche la volta de "Il sole del mattino", con le lontre, prima squadriglia femminile di Sondrio capitanata da Benedetta Forni e un anno dopo venne organizzato il primo campo misto a Lourdes.Da quelle prime esperienze il gruppo ha mantenuto la costanza. Attualmente sono più di ottanta gli scout sondriesi di tutte le età condotti da "Capi", persone mature che offrono il loro tempo ed energia per accompagnare i ragazzi nelle molte attività svolte durante l'anno.

«Lo scoutismo potrebbe essere definito come un ideale di  vita ma è fondamentalmente un'esperienza di crescita che coinvolge sia giovani che adulti - spiega Alberto Lanza, uno dei capi del gruppo sondriese -Il valore principale è quello dello stare insieme, la prima cosa che i bambini imparano da noi è giocare con gli altri. Successivamente, in base alle fasce di età, imparano a gestire i più piccoli e a relazionarsi con i più grandi, scoprono l'autonomia e le responsabilità nei confronti di una comunità. Lo scout diventa capace di costruire rifugi, orientarsi in un bosco, accendere un fuoco e vivere in armonia con la natura. Ma prima di tutto gli viene  insegnato ad essere un cittadino responsabile».

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Messo in linea il giorno Martedì 16 agosto 2016 da puma_laborioso
 
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